Dazi Usa, Trump “salva” il vino italiano ma non i formaggi

Colpite invece Francia e Germania, che prendono (parzialmente) il posto di Grecia e Regno Unito

Nella nuova tornata di dazi Usa all’Ue, nell’ambito dell’affaire AirBus, Trump salva il vino italiano e colpisce duramente Francia e Germania, che dal 1° settembre pagheranno il prezzo più caro in favore (parzialmente) di Grecia e Regno Unito. Invariate le aliquote su formaggi Made in Italy come Pecorino Romano, Parmigiano Reggiano e Provolone che, come i liquori, continueranno ad essere oggetto di additional import duties del 25%.

Una vittoria per le associazioni di filiera del vino italiano (Unione italiana vini in primis) protagoniste negli ultimi mesi di un vero e proprio forcing sul governo Usa, che ha coinvolto anche importatori e stakeholder americani, a loro volta danneggiati da un’eventuale nuova tassazione.

Più in generale, non cambia la quantità di prodotti soggetti alle “tariffs” degli Stati Uniti, invariate a 7,5 miliardi di dollari. Le aliquote rimarranno al 15% per gli aeromobili e al 25% per tutti gli altri prodotti.

È quanto emerso da pochi minuti dal resoconto della United States Trade Representative (Ustr), che ha reso note le modifiche all’elenco dei prodotti soggetti a dazi aggiuntivi autorizzati dall’Omc in ritorsione ai sussidi dell’Ue, nella querelle AirBus.

“L’Ustr rimuove dall’elenco tariffario alcuni prodotti dalla Grecia e dal Regno Unito e aggiunge un volume equivalente da Francia e Germania”, annuncia l’organismo a stelle e strisce.

“L’Ue e gli Stati membri – ha commentato l’ambasciatore Robert Lighthizer – non hanno intrapreso le azioni necessarie per conformarsi alle decisioni dell’Omc. Gli Stati Uniti, tuttavia, si impegnano a ottenere una risoluzione a lungo termine a questa controversia”:

“Di conseguenza – continua Lighthizer – gli Stati Uniti inizieranno un nuovo processo con l’Ue nel tentativo di raggiungere un accordo che rimedi alla condotta che ha danneggiato l’industria aeronautica e i lavoratori statunitensi e garantirà condizioni di parità per le aziende statunitensi“.

L’Ustr ricorda come “nell’ottobre 2019, l’Omc ha autorizzato gli Stati Uniti ad assumere contromisure pari a 7,5 miliardi di dollari in seguito alla più grande vittoria nella storia dell’Omc nella lunga disputa contro l’Ue, la Francia, la Germania, la Spagna e il Regno Unito per quanto riguarda i loro sussidi illegali per l’Airbus consorzio”.

Sin dal 9 ottobre 2019, gli Stati Uniti hanno imposto tariffe aggiuntive fino al 25% sui prodotti degli Stati membri dell’Ue, con un valore commerciale di circa 7,5 miliardi di dollari.

Lo statuto della “sezione 301” prevede la revisione periodica e la modifica dell’azione tariffaria. La revisione precedente a quella di luglio 2020 è stata effettuata nel febbraio 2020.

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